La seconda tappa di Invisibili Apparenze del gruppo Atomosfera.7 si è rivelata un appuntamento davvero speciale, capace di catturare l’attenzione del pubblico e di creare un ponte affascinante tra passato e contemporaneità. Questa volta, la mostra ha trovato casa all’interno dell’Antica Fornace Grazia di Deruta (PG) un luogo che non ha bisogno di presentazioni: qui la storia della ceramica non è solo un ricordo, ma un’eredità viva, che continua a dialogare con chi attraversa questi spazi.
La scelta della location non poteva essere più felice. Entrare nella Fornace significa immergersi in un’atmosfera in cui tradizione e creatività convivono da secoli, rendendo ancora più intensa l’esperienza di una mostra collettiva come questa. L’intervento dell’Associazione Culturale La Casa degli Artisti di Perugia ha aggiunto ulteriore valore all’evento, portando con sé una rete di relazioni, sensibilità e competenze maturate nel mondo dell’arte contemporanea.
Il risultato? Una sinergia che speriamo possa aprire nuove prospettive per gli artisti di Atomosfera.7, ma anche arricchire il pubblico, invitandolo a guardare oltre l’apparenza delle opere per scoprire ciò che spesso resta invisibile.

Le creazioni di Bruno Di Pietro, Massimo Pompeo, Anna Seccia, Franco Sinisi e Iskra Anna Donati trovano negli spazi dell’Antica Fornace Grazia un contesto perfetto: le superfici antiche, le testimonianze materiali del lavoro artigiano e il fascino di un luogo intriso di memoria dialogano con le loro opere contemporanee, dando vita a un percorso che unisce tradizione e innovazione in un equilibrio sorprendente.
Un evento che non si limita a esporre arte, ma che la racconta attraverso la storia di un luogo e la visione dei suoi protagonisti. Un’esperienza che rimane impressa e lascia la sensazione di aver partecipato a qualcosa di autentico, capace di unire passato e presente in un’unica, suggestiva narrazione.

La critica
“[…] I cinque artisti esprimono la comune inclinazione verso l’intima interpretazione del reale come luogo dell’invisibile. Tutti astrattisti, ma non ingabbiati nel lessico stereotipato della tecnica e altresì liberi di sperimentare molteplici linguaggi: dall’indagine sulla materi, alla scultura, fino alla performace. Un gruppo che si colloca nell’ambito di ricerche pittoriche disvelanti, ossia capaci di mostrare contenuti inediti riconducibili ai nostri tempi rispetto a nuove problematiche e a possibili analisi interne. L’astrazione insita nella materia stessa che si esprime attraverso vari livelli di geometria: talvolta euclidea (formalista e razionale), altre volte frattale (informale ed espressionista), ma sempre secondo un ordine prestabilito. […]” (Andrea Baffoni)

Si ringraziano vivamente la Provincia di Perugia, il comune di Deruta e i loro delegati intervenuti, agli organizzatori della manifestazione artistica per l’organizzazione e l’ospitalità dimostrata.